Descrizione
Con il patrocinio dell'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso
«Estate 2022. Cammino insieme a una guida naturalistica in Valnontey, all’interno del Parco Naturale Gran Paradiso che compie un secolo di vita. ‘Il Parco è come un libro aperto’ afferma il mio accompagnatore, ‘la differenza è che invece di girare le pagine, bisogna fare un passo dietro l’altro, guardarsi intorno, imparare a vedere’. Qui, in questo angolo di Alpi così perfetto da sembrare irreale, ogni essere ha il suo nome: lo stambecco, lo scoiattolo, la volpe. Magari non li vediamo, ma sappiamo che ci sono: un ciuffo di peli impigliato in uno steccato, una pigna metodicamente rosicchiata, un’impronta nel fango secco. Li nominiamo, e ci pare di conoscerli meglio, di vederli nelle loro complesse attività. E continuando la mia camminata non sono solo quelli degli animali che ci vengono incontro, ma anche nomi di cime, di valli, di paesi e di uomini, che raccontano una storia iniziata nella prima metà dell’Ottocento da scoprire pagina per pagina, a partire da un re. Quel Vittorio Emanuele II, appassionato cacciatore, che con la sua immensa riserva di caccia (futuro nucleo del Parco), salvò la specie simbolo del Gran Paradiso: lo stambecco. Una storia che ci riporta al presente, dando voce ai ricercatori, ai guardaparco, alle guide alpine, albergatori, operatori culturali ed economici che costituiscono la vita attuale del territorio alpino. Sempre intrecciata, però, con i personaggi che li hanno preceduti: poeti come Carducci e Giacosa, alpinisti come Chabod e Crétier, scienziati ed ecologisti come Videsott. Lungo il cammino, un universo di vicende diverse, battaglie, scalate, animali mitici, ricette di cucina e persino ballerine del Moulin Rouge.
«È ormai tardo pomeriggio e il ghiacciaio della Tribolazione, il più vasto del massiccio del Gran Paradiso, entra in un cono d’ombra che lo rende ancora più misterioso. Sono alla fine del mio viaggio, un girotondo in senso orario che ho compiuto intorno alla gigantesca montagna, di valle in valle: Soana, Orco, Rhêmes, Valsavarenche, Cogne… altro che libro, è un’intera enciclopedia quella che ho sfogliato, passo dopo passo.»
Note biografiche
Paolo Paci è nato a Milano nel 1959. Giornalista di viaggio, è direttore di Meridiani Montagne, un lavoro che ben si concilia con le sue grandi passioni: scrittura, giardinaggio, alpinismo. Tra i suoi libri ricordiamo 365 giorni sulle Alpi, Evitare le buche più dure, Il deserto dei non credenti, Il respiro delle montagne e, pubblicati da Corbaccio, oltre a L'alfabeto del Paradiso, Caporetto andata e ritorno, L’Orco, il Monaco e la Vergine. Eiger, Mönch, Jungfrau e dintorni: storie dal cuore ghiacciato d'Europa, e 4810 Il Monte Bianco, le sue storie, i suoi segreti (Premio Bancarella Sport 2019).