Descrizione
R.E.M., l'acronimo dei sogni di quattro ragazzi di Athens, Georgia, con il fuoco sacro del rock nelle vene. Dagli sfrenati party che gremivano fino al campanile la chiesa sconsacrata di Oconee Street ai mega-show dello stardom mondiale, Michael Stipe e compagni hanno compiuto la parabola perfetta. Incarnando le ansie e le aspirazioni di un'intera generazione. E sdoganando l'indie rock presso il grande pubblico. Il loro canzoniere è un enigma: tanto trascinante e immediato musicalmente, quanto intricato e criptico nei testi, tra bozzetti onirici e accorate esortazioni politiche, memorie d'infanzia e nevrotici ritratti introspettivi. Con quel pudore permanente per la parola "love". Ma nella parabola dei R.E.M. si possono leggere anche le trasformazioni di trent'anni di società americana, passata attraverso l'angoscia della Guerra Fredda e dell'imperialismo, le contraddizioni dell'evo reaganiano, l'ottimismo dell'era Clinton e la stagione del terrore e dei conflitti post 11 settembre. Un'epopea condensata in una sequenza impressionante di ritornelli killer, confezionati sempre con eleganza, senza mai scadere nella banalità a buon mercato. Dagli esordi spartani di Murmur agli exploit planetari di Out of time e Automatic for the people fino al canto del cigno di Collapse into now la loro è stata un'evoluzione nella continuità. E coerente al loro stile sobrio è stato anche l'ultimo atto, quello scarno comunicato con cui, il 21 settembre 2011, hanno annunciato lo scioglimento.