Descrizione
La vicenda è ambientata nel mondo della scuola, ma il clima di sottofondo è inserito in un discorso più ampio, quello della difficile accettazione di sé, del rapporto insicuro, incerto e fallace che la protagonista ha con se stessa. Si tratta di una figura di insegnante divenuta tale per puro spirito di rivalsa nei riguardi delle proprie umili origini. La meta conseguita con vari espedienti non sempre leciti, imprevisti e poco consoni al ruolo, nonché uniti alla caparbia volontà di innalzarsi, rappresenta l’unica possibilità di riscatto; ma il tentativo risulterà fallimentare. Il sospirato traguardo non produce gli esiti sperati perché sempre nuovi obiettivi irraggiungibili vengono a turbare i desideri del personaggio, in una costante ricerca di sfide impervie dalle quali le è quasi impossibile non uscire sconfitta. Il problema fondamentale è la perenne insoddisazione, il pessimo rapporto con la propria persona e il proprio modesto ambiente. I tentativi per emergere sono svariati, ma ogni volta un ostacolo si frappone al raggiungimento di qualsiasi meta concreta che possa realizzare quelli che si rivelano, sempre e comunque, sogni utopistici o progetti troppo ambiti. La sconfitta genera frustrazione e il confronto con chi è più fortunato produce solo invidia e rancore. L’ammirazione stessa per un mondo sempre inarrivabile è la molla che provoca un continuo desiderio inappagato e l’odio per un modello che rimane lontano e fonte solo di dolore astioso e perfida ostilità. La stupefatta adorazione per una figura femminile percepita come simbolo di ogni perfezione, oggetto di estatica stima e vano, chimerico, illusorio, desiderio di emulazione, è il germe rovinoso che nasconde rabbia e malevola gelosia. Questo ritratto richiede di dare uno sguardo al concetto storico dell’insegnamento, di paideia, nel corso dei secoli e, in particolar modo, in riferimento all’epoca classica. Un breve excursus sul modo in cui il tema dell’educazione è stato affrontato nel passato può essere utile per capire il presente.
Note biografiche
Angì Perniola, nata ad Asti, ha insegnato italiano e storia negli istituti superiori di secondo grado. Si è occupata della mentalità tradizionale nella cintura di Asti. Ha pubblicato con Mimesis Masca Zulina (2014). Attualmente è caporedattore della rivista Agalma.