"Chiamato Marthin dagli antichi Britanni; Myrdhin dai Gallesi moderni; Marzin dagli Armoricani; Meller o Melziar dagli Scozzesi"; per noi è il mago Merlino, figura dalla genesi per metà mitica e metà storica, oggi indissolubilmente legata a quella di Re Artù e al ciclo bretone.
Merlino è stato stregone, mago, veggente, pazzo visionario; nel corso del tempo la sua identità è mutata e divenuta sempre più complessa e articolata. Il saggio Il mago Merlino, che costituisce la parte centrale del libro, analizza le sue varie sfaccettature ed evoluzioni attraverso il tempo e lo spazio; le profezie attribuitegli: dal ritorno di Artù alla venuta di Giovanna D'Arco; e la sua influenza sia storica che politica.
Merlino è stato anche spesso associato ai druidi e alla tradizione celtica, lo studio Druidi e bardi esamina la storia di questi "personaggi che occupano un posto tanto insigne nella storia ed in altri rami della letteratura".
Alla fine del libro una traduzione di un libro mistico del diciottesimo secolo, Il bardo addormentato, una sorta di versione gaelica dell'inferno dantesco.

Carlo Haugwitz è uno dei tanti pseudonimi dello scrittore e giornalista Eugenio Salomone Camerini, noto soprattutto per aver curato collane di letteratura classica e un'edizione commentata della Divina Commedia.