Beschreibung
Concetto Marchesi (1878-1957), latinista, letterato, antifascista, catanese di nascita ma padovano di adozione, nonostante il suo desiderio di «una vita tranquilla e appartata», «senza frastuoni né mutamenti», si ritrovò a vivere una stagione tragica ed eroica, densa di conflitti e contraddizioni. Con la sua esistenza e i suoi scritti lasciò una traccia profonda nella memoria e nell'identità laica e antifascista dei padovani, dentro e fuori l'università. Grande fu la sua importanza sulla scena culturale e politica dell'Italia, del Veneto, ma soprattutto di Padova, «città diletta». In queste pagine vengono messi a fuoco gli anni della Resistenza, quando Marchesi, sotto la spinta di tragici eventi, si fece, da letterato e studioso, «risoluto uomo d'azione», anni nei quali culminò l'impegno civile che lo aveva sempre guidato, dai giovanili ideali libertari e dalla precoce adesione al Partito Comunista alla più ferma opposizione al regime, fino alla clandestinità e all'esilio in Svizzera. Un impegno civile che Marchesi tradusse nell'essere antifascista dall'interno delle istituzioni, portando nelle aule universitarie una fortissima aspirazione alla libertà, seppur tra episodi di emarginazione e polemiche che spesso accompagnarono i suoi scritti e le sue scelte. Il «Discorso inaugurale» dell'anno accademico 1943-1944 e il celeberrimo «Appello agli studenti» rimangono lucide testimonianze della sua dignità di uomo e di intellettuale, una dignità profondamente sostanziata di humanitas, che gli consentì di accordare gli atti della sua vita con le esigenze della sua coscienza.