Le ho definite imperfette, le vite dei miei personaggi, perché sembra che a quasi tutti manchi qualcosa, anche solo un minuscolo tassello, per arrivare a una armoniosa completezza. Per Nero il creatore di videogames può essere l'incapacità di riconoscere il reale che gli passa accanto, per Saro la vigliaccheria di rifiutare un ricordo, per Agnese la scarsa fiducia, per Carlo il terribile vuoto che avverte all'interno di sé e della famiglia. Eppure uno scarto minimo, uno di quegli scherzi che la vita gioca a ciascuno di loro è sufficiente ad alterare ciò che fino a quel momento costituiva un'identità, per rinsaldarla o per sgretolarla tragicamente come una manciata di sassi. Anche i flash di vita quotidiana che accompagnano le brevi narrazioni nascono all'insegna della fluidità, come istantanee scattate a tradimento sulle giornate che apparentemente si sgranano tutte uguali ma ci riservano squarci inattesi, sorprese divertenti o un po' amare su noi stessi.