Beschreibung
«Oggi mi chiamate Nasimi, ma io sono un hashimita, un quraysh. Sono meno della mia gloria, ma la gloria non mi conterrà»La poesia di Imadaddin Nasimi è una continua ricerca per risalire all’«inizio dei mondi e delle cose». Nei suoi componimenti l’“io” diviene un singolare collettivo, simbolo di un’umanità che deve perseguire il perfezionamento spirituale, poiché l’uomo è un caposaldo dell’universo e in lui risiede «l’essenza di Dio». Convinzioni che Nasimi sostenne sempre con forza e che pagò con la vita: accusato di blasfemia dalle autorità religiose venne orrendamente trucidato. Il volume raccoglie alcune delle più belle liriche del poeta medievale la cui opera, oltre a ispirare grandi poeti turcofoni come i connazionali azerbaigiani Fuzuli e Khatai, ha influenzato la poesia araba e persiana.
Biografische Notizen
Nato a Shamakhi nel 1369 e morto ad Aleppo nel 1417, è stato un grande poeta azerbaigiano ed eminente figura nella poesia e nel pensiero filosofico dell’Oriente. Fu il fondatore di una scuola di poesia filosofica in lingua azerbaigiana. Conosciuto soprattutto con lo pseudonimo Nasimi, creò una serie di opere in azerbaigiano, persiano e arabo. La sua poesia, radicata nello sviluppo sociale, politico e culturale dei paesi del Vicino e Medio Oriente, è di tale rilevanza che nel 1973 per decisione dell’Unesco il suo 600° anniversario è stato celebrato in tutto il mondo e in Azerbaigian nel 2018 è stato fondato il Nasimi Festival of Poetry, Arts and Spirituality.
Importante politico, intellettuale e accademico azerbaigiano, autore di più di cento pubblicazioni in ambito geopolitico e filosofico. Capo dell’Amministrazione presidenziale dal 1994 al 2019, attualmente ricopre la carica di presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Azerbaigian.