Il mio nome è Legione + La seconda persona

Jahr :
2011
ISBN:
9788875801793
DRM:
Social DRM

5,99 €


Beschreibung

"Il mio nome è Legione" racconta la storia di Demetrio, giornalista trentenne, e del suo rapporto con determinate figure della memoria, pubblica e privata, che da sempre lo ossessionano e lo influenzano. Il racconto si muove sul filo della deriva psicologica – tra reticenze e confessioni, sprofondamenti nel dramma e soprassalti ironici, non privi del sentimento di una conquistabile felicità: vi si mescolano, come le tessere di un misterioso mosaico di cui si debba ricostruire il disegno originario, le apparizioni di Renato Curcio, il fantasma di Mohamed Atta, il Cristo di Quattordio, la veggente in comunicazione con l'anima di Vittorio Alfieri, le spoglie di Cesare Pavese e l'icona della giovane pallavolista che nasconde nel suo passato il misfatto più grande, l'omicidio della madre e del fratellino – la giovane imperatrice che condensa su di sé i crismi fondamentali della coscienza edipica occidentale. Queste epifanie, collegate alla morte del padre del protagonista, all'infanzia turbata dalla misteriosa disfunzione sessuale del fratello minore e poi al rapporto masochistico/sadico con Giulia e con le donne che in generale popolano la sua esistenza, convincono Demetrio d'essere stato toccato dal male. Un cammino che solo alla fine sembra accennare alla possibilità di trovare un ordine, e di redimere il male senza esorcizzarlo. «Ora ho capito che il male è come per alcuni la grazia. Il male è la mia grazia. Ho accettato che sono male. Così avrò salva la vita. Non essere nel male avrebbe significato essere perduto. Sono nel male e sono salvo.» In più, i racconti de "La seconda persona" Cosa hanno in comune Luigi Tenco, la marcia dei 40mila a Torino, il lavoro in una fabbrica che produce parrucche e una passeggiata in bicicletta lungo le mura di Mirafiori? Sono i nodi centrali dei due racconti, Appunti per una giovinezza e Fabbrica, che compongono il dittico La seconda persona: un monologo interiore, una riflessione in cui seguiamo la voce narrante, che è quella di un figlio che si interroga sui propri genitori, dove si mischiano memoria e finzione. Con una lingua lucida, sempre in bilico tra contemplazione e orazione, Demetrio Paolin racconta lo strano mistero "trinitario" nel nome del padre, del figlio e della madre.



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