Beschreibung
Cosa vuol dire essere antifascisti ai giorni nostri? Esiste un pericolo di ritorno del fascismo storico? O è piuttosto verosimile l’espandersi di un impasto di nazionalismo camuffato da primato patriottardo, di razzismo come paura patologica dell’altro, di dirigismo autoritario, di pensiero antiscientifico mischiato a elementi propri del fascismo?
Essere antifascisti adesso vuol dire contrastare il mostro destrutturandolo e assieme proporre un’alternativa che è tutta contenuta nella Costituzione, mai pienamente applicata, e che va difesa, nella cura della memoria partigiana. Occorre una nuova narrazione della Resistenza, in cui la memoria del passato diventi guida per l’azione nel presente e stimolo per l’impegno civile. Al tempo del reversibile declino della democrazia, quando il sistema dei partiti non corrisponde più all’arco costituzionale dei primi decenni della Repubblica, l’associazionismo democratico può essere sia una barriera contro qualsiasi avventura autoritaria sia un punto di ripartenza civile e sociale nella storia dell’Italia libera e liberata. Ma non basta. Occorre estirpare i mali che avvelenano il Paese e creano sfiducia, risentimento, rancore: la povertà, il declassamento sociale, la disoccupazione. Non c’è antifascismo senza lotta contro le diseguaglianze.
Biografische Notizen
Gianfranco Pagliarulo (Bari, 1949), giornalista, dal 2020 presidente nazionale dell’ANPI. Negli anni ’70 ha lavorato alla federazione milanese del PCI, poi alla Fiom di Milano nella direzione del periodico “Il metallurgico” e negli anni ’90 è stato direttore de “Il treno” alla Società di mutuo soccorso dei ferrovieri. Nel 2001 è stato eletto al Senato nelle file dell’Ulivo. Dal 2002 al 2006 ha diretto il settimanale “La Rinascita della sinistra”. Successivamente è stato direttore responsabile di “Patria Indipendente” e vicepresidente nazionale dell’ANPI.