Beschreibung
Il diritto alla proprietà privata è sempre stato considerato di ordine naturale dalla Dottrina sociale della Chiesa, quindi originario, vero, stabile, immodificabile. Oggi, però, esso viene messo in discussione dal nuovo globalismo del Grande Reset. Il World Economic Forum di Davos sogna una società globale priva di possessori di beni e fondata su uno sharing universalizzato: nessuno possiede nulla e tutti affittano servizi. Il ritorno del comunismo, soprattutto in America Latina, rimette in discussione la proprietà privata con nuove forme di statalismo e di socializzazione forzata. I centri di potere che spingono per la transizione ecologica a livello planetario pretendono che i beni in proprietà vengano usati secondo certi standard ambientali da loro stabiliti, pena il venir meno di quello stesso diritto. Il ritorno (voluto) dell’inflazione, la tassazione esorbitante, le ricorrenti proposte di una imposta “patrimoniale”, la dipendenza dall’assistenzialismo statale tramite il “reddito di cittadinanza” minano la proprietà privata e con essa la libertà.
Il principale elemento che caratterizza questo inedito attacco alla proprietà privata è la convergenza mostruosa tra pensiero liberale e comunismo. Nelle società occidentali sono ormai in atto forme di controllo e di dipendenza del cittadino dal potere molto simili, se non uguali, al modello cinese. In questo socialcapitalismo del controllo sociale la prima vittima da colpire è il diritto naturale alla proprietà privata. Questo Rapporto descrive e approfondisce questo processo che va denunciato e fermato.
Il Rapporto è redatto dall’Osservatorio Cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa, in collaborazione con i seguenti Centri di ricerca: Centro Studi Rosario Livatino, Roma; CIES-Fundación Aletheia, Buenos Aires; Fondazione Osservatorio sociale, Wroclaw; Fundación Pablo VI, Madrid; Centro de Pensamento Social Católico dell’Universidad San Pablo, Arequipa.