Beschreibung
La Recherche è un romanzo del desiderio. Tale definizione può apparire ovvia, ma non lo è – o smette di esserlo – a due condizioni: anzitutto, se viene compresa come volontà di allontanarsi dalle letture più frequenti, che privilegiano il tempo e la memoria; inoltre, se non implica l’illusione di sapere che cosa significa desiderio. Ma non è solo rispetto alle teorie del desiderio che l’opera di Proust è un formidabile banco di prova; la tesi che ispira questa prima ricognizione nella Recherche potrà allora venir espressa così: si impoverisce quest’opera, la si riduce incautamente, involontariamente, se non si dispone di una teoria degli stili. Stile, per Giovanni Bottiroli, significa “linguaggio diviso”. Se non si riduce a semplice abbellimento, uno stile è in conflitto con altri stili. Questa è una tesi proustiana, benché non lo sia esplicitamente. Si tratta di una tesi che risulta da una stretta alleanza fra teoria della letteratura e filosofia, da un’attenzione alle tecniche in grado di ricondurle a una visione. Ma è davvero una tesi di Proust? Ecco i luoghi in cui essa rimane implicita, e inarticolata, solo per chi non è in grado di renderla esplicita.