Beschreibung
In tempi eccezionali le persone normali fanno la differenza.
Codogno. Una notte in ospedale. In pronto soccorso arriva uno strano caso di polmonite. Il mattino dopo la dottoressa Annalisa Malara, anestesista, è di turno in terapia intensiva quando portano Mattia. Giovane, atletico, eppure si è aggravato di colpo e la TAC è chiara: polmonite interstiziale. Perché le terapie non funzionano? Contro cosa combatte, il corpo di Mattia? È il 20 febbraio e da poco più di un mese si ha notizia di un virus misterioso che uccide, a Wuhan. In Italia però non sta circolando e secondo il protocollo sanitario nazionale Mattia non è un soggetto a rischio. Eppure.
Annalisa non perde tempo e si procede d’urgenza con un tampone. Positivo. Mattia Maestri è il primo paziente italiano a cui viene diagnosticato il Covid-19. È in arrivo uno tsunami e dall’ospedale di Codogno hanno appena suonato la campana d’allarme.
Da quel giorno la vita di Annalisa e di noi tutti è cambiata. La pandemia, che era stata prevista ma a cui nessuno era preparato, ha dilagato. Per mesi infermieri e medici come Annalisa hanno lavorato su turni massacranti, senza pause, senza risparmio, per assistere centinaia di migliaia di malati. In molti hanno perso la vita facendolo. La storia di Annalisa, dei suoi colleghi a Lodi e Codogno e di come hanno fatto scudo all’avanzata dell’epidemia è la storia di Davide e Golia: piccoli ospedali con pochi mezzi, schierati contro un mostro spaventoso. Ma è anche una storia di tenacia e competenza. Ed è, più di tutto, una storia di cura che ci riguarda tutti molto da vicino.
Codogno. Una notte in ospedale. In pronto soccorso arriva uno strano caso di polmonite. Il mattino dopo la dottoressa Annalisa Malara, anestesista, è di turno in terapia intensiva quando portano Mattia. Giovane, atletico, eppure si è aggravato di colpo e la TAC è chiara: polmonite interstiziale. Perché le terapie non funzionano? Contro cosa combatte, il corpo di Mattia? È il 20 febbraio e da poco più di un mese si ha notizia di un virus misterioso che uccide, a Wuhan. In Italia però non sta circolando e secondo il protocollo sanitario nazionale Mattia non è un soggetto a rischio. Eppure.
Annalisa non perde tempo e si procede d’urgenza con un tampone. Positivo. Mattia Maestri è il primo paziente italiano a cui viene diagnosticato il Covid-19. È in arrivo uno tsunami e dall’ospedale di Codogno hanno appena suonato la campana d’allarme.
Da quel giorno la vita di Annalisa e di noi tutti è cambiata. La pandemia, che era stata prevista ma a cui nessuno era preparato, ha dilagato. Per mesi infermieri e medici come Annalisa hanno lavorato su turni massacranti, senza pause, senza risparmio, per assistere centinaia di migliaia di malati. In molti hanno perso la vita facendolo. La storia di Annalisa, dei suoi colleghi a Lodi e Codogno e di come hanno fatto scudo all’avanzata dell’epidemia è la storia di Davide e Golia: piccoli ospedali con pochi mezzi, schierati contro un mostro spaventoso. Ma è anche una storia di tenacia e competenza. Ed è, più di tutto, una storia di cura che ci riguarda tutti molto da vicino.
Biografische Notizen
Annalisa Malara (Cremona 1982), medico chirurgo, si è specializzata in Anestesia e Rianimazione all’Università di Pavia. Dopo la formazione presso il Policlinico San Matteo di Pavia ha prestato servizio come anestesista rianimatore prima all’Ospedale civile di Vigevano e, attualmente, all’Ospedale Maggiore di Lodi, cui afferisce anche la struttura ospedaliera di Codogno. Qui Annalisa era di turno il 20 febbraio 2020, quando venne ricoverato quello che si sarebbe in seguito rivelato come il primo caso accertato di Covid-19 in Italia. Annalisa vive a Lodi e ama molto la montagna e gli sport. Questo è il suo primo libro.