Beschreibung
Nel corso dell’Ottocento la scienza assunse un peso crescente nella società e nella cultura italiane: di fronte alle innovazioni tecniche, ai progressi dell’industria, alle nuove teorie – dal darwinismo al positivismo, fino alla psichiatria e all’antropologia criminale – i cattolici non poterono ignorare questa centralità, che minacciava il ruolo e l’influenza della dottrina cristiana.
Si diffuse così in alcuni settori del movimento cattolico la necessità di costruire una scienza in accordo con la Rivelazione, con l’obiettivo di elaborare strategie per appropriarsi di tematiche scientifiche in ottica cristiana, di controbattere alle teorie materialistiche di scienziati laici e positivisti, di adoperarsi per una divulgazione scientifica in armonia con la fede.
La scienza divenne uno degli strumenti al servizio della propaganda cattolica, usata con forza dalla stampa clericale. Nella scienza, infatti, erano individuate le obiezioni alla teoria di Darwin; la medicina e la fisiologia, nell’incapacità di dimostrare le cause naturali e patologiche di episodi quali estasi, stimmate, guarigioni miracolose, ne confermavano l’origine divina. Pur criticando il mito del progresso, scoperte e innovazioni tecnologiche – a partire dalla ferrovia e dal telegrafo – furono ricondotte all’interno di un disegno provvidenziale, facendo sì che la scienza divenisse uno dei campi di battaglia in difesa dei “sani principi cattolici”.
Biografische Notizen
Laureato in Storia del Risorgimento all’Università di Torino, dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università del Piemonte Orientale, nel 2017 è borsista della Fondazione Filippo Burzio di Torino. I suoi principali interessi e temi di ricerca sono il Risorgimento, la creazione delle identità nazionali e l’uso politico della memoria risorgimentale ai fini dei processi di nation building, la storia della scienza nell’Ottocento e il suo rapporto con i cattolici italiani, il ruolo politico e culturale degli scienziati nella seconda metà dell’Ottocento.