Beschreibung
La storia ha un andamento tortuoso, a volte incomprensibile. Eppure alcuni intravedono in quel groviglio di eventi una sensatezza, addirittura un vettore unificante. Ritengono che nella storia agisca una razionalità potente e che il pensiero sia chiamato a comprenderla attraverso una tessitura concettuale priva di smagliature. Della storia sarebbe dunque possibile una scienza. Tra coloro che lo sostengono c’è chi individua nello svolgersi degli eventi un principio immanente, e chi invece lo riferisce alla trascendenza di Dio. Prospettiva filosofica la prima, teologica la seconda. Spesso però sono meno distanti di quanto ci si immagini, anzi attingono l’una all’altra. Lo dimostra il filosofo e teologo Gianluigi Pasquale, in un saggio stringente che si apre con un quesito radicale: esiste nella storia la ragione che io mi possa salvare? La sua argomentazione fa perno sull’accostamento di due figure centrali, Hegel, il teorico dell’assoluto inteso come processo dialettico e storico, e un suo grande lettore di oggi, il teologo protestante Wolfhart Pannenberg. Sia per la dialettica hegeliana sia per il pensiero cristologico di Pannenberg la storia non si dispiega dal passato verso il futuro, piuttosto dal futuro corre incontro al passato, così che la verità nella storia è ricostruibile solo retrospettivamente, nella totalità dell’accadere. Ed è proprio il primato del futuro, secondo Pasquale, a costituire il fondamento su cui poggiano insieme la logica interna alla storia e la speranza di salvezza.
Biografische Notizen
Gianluigi Pasquale insegna Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e lo Studium Generale Marcianum di Venezia, e Teologia dogmatica presso lo Studio Teologico Laurentianum di Venezia. Studioso di Padre Pio, è autore di numerosi saggi di argomento teologico e filosofico, tra cui La teologia della storia della salvezza nel secolo xx (2001), La storia della salvezza. Dio, Signore del tempo e della storia (2002) e Oltre la fine della storia. La coscienza cristiana dell’Occidente (2004). Cura Le lettere del Santo di Pietrelcina Padre Pio (2002 sgg.). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato Il principio di non-contraddizione in Aristotele (2008).