Beschreibung
Un grande atleta racconta la sua storia e ci spiega il perché della sua passione per la montagna in tutte le sue manifestazioni Chi è quest’uomo che non teme alcun rischio e che in montagna ha prestazioni quasi disumane? È lui stesso a parlarci di sé, a raccontarci la sua storia e il perché l’avventura estrema sia diventata per lui uno stile di vita. Hans Kammerlander ha cominciato a scrivere questo libro al campo base del Kanchenjunga, il primo dei tre ottomila che voleva scalare nella primavera del 1998, e lo ha continuato in ospedale dopo aver dovuto interrompere la sua «Trilogia» himalayana dal momento che, durante la sua discesa dalla montagna, gli si erano congelate le dita dei piedi. Ci racconta in modo coinvolgente la sua vita tra roccia e ghiacci, le sue avventure nella zona della morte, e della sua passione per la montagna che lo ha condotto, fin da giovanissimo, sulle più impervie pareti e sulle cime più alte del mondo. Avvincente, commovente e profondamente emozionante, il ritratto di un uomo «estremo» ma non per questo meno intensamente umano. Un libro per chi ama la montagna e per tutti coloro che vogliono capire cosa significa «superare il limite». In copertina: foto Archivio Hans Kammerlander
Biografische Notizen
Hans Kammerlander, nato nel 1956 ad Acereto (Ahornach) in Alto Adige, alpinista estremo, guida alpina e istruttore di sci, ha realizzato una cinquantina di prime e una sessantina di solitarie nelle Dolomiti e nelle Alpi, e ha salito tredici Ottomila, senza ossigeno ed effettuando alcune prime assolute, come la discesa con gli sci dall’Everest. Ha scritto numerosi libri fra cui, oltre a Malato di montagna, Alti e bassi della mia vita, Sopra e sotto, Appeso a un filo di seta e In lungo e in largo, pubblicati con successo da Corbaccio, e tiene conferenze nelle quali racconta le sue spedizioni.
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