Beschreibung
La nascita, ancor più della morte, è l’unica cosa che abbiamo davvero tutti in comune, da sempre e per sempre. Non solo è l’attimo irripetibile in cui veniamo al mondo. È anche il primo giorno di una stagione della vita bellissima e altrettanto irripetibile: l’infanzia. Essere stati bambini, per quanto una volta diventati adulti si tenda a negarlo, a ridurlo ad aneddoto o semplicemente a dimenticarlo, è un’altra cosa che tutti ci accomuna.Proprio l’infanzia è il filo rosso che lega tra loro una serie di istantanee di un mondo perduto, evo-cato dai mille umori dell’essere bambini: dal capriccio all’entusiasmo, dai pianti alle risate, dagli imbarazzi ai primi amori. Un viaggio indietro nel tempo che ci restituisce in dono i nostri primi anni di vita. Che ci proietta in un mondo popolato da bambini che, lungo le strade di una città ancora a misura d’uomo, emulano i loro idoli sportivi, leggono fumetti, imparano a vivere e fingono di mori-re. Di bambini e bambine che dietro i banchi di scuola affrontano ingiustizie che forse lasceranno un segno nella loro vita adulta. Di bambini che vedono la loro vita decisa a tavolino da adulti i quali pensano di aver sempre ragione, anche a scapito del loro bene. E di adulti che bambini non riescono a smettere di essere, fino al punto di ritrovarsi soli, incapaci di immaginare un futuro per la propria vita.I sogni belli non si ricordano è un libro sui bambini. Sulle contraddizioni, a volte tragiche, più spes-so di sapore dolceamaro, di un mondo che cambia senza sosta, trascinando con sé chiunque ne fac-cia parte. Esordiente d’eccezione, Carlo Verdelli raccoglie in queste pagine il lento e inesorabile trasformarsi delle emozioni dei bambini, gli errori e le esperienze degli adulti che di quei bambini sono diventati genitori. Ma che di quei bambini conservano lo sguardo sognante. Perché i bei sogni non si ricordano. Ma i bei ricordi non si dimenticano.
Biografische Notizen
Carlo Verdelli, 56 anni, giornalista, è stato direttore di «Sette», «Vanity Fair», «La Gazzetta dello Sport», vicedirettore del «Corriere della Sera» per sette anni. Vicepresidente esecutivo editoriale di Condé Nast, attualmente scrive per «Repubblica».