Beschreibung
Qual è il rapporto corretto tra una fondazione bancaria e la banca di cui è azionista? È più facile dire come non deve essere. Il libro di Carlo Benigni presenta un case history esemplare, relativo al rapporto tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, la Banca regionale europea e il Gruppo Ubi Banca. I soggetti sono di primaria importanza: la fondazione è tra le prime dieci in Italia, la banca è la prima tra le aziende di credito con sede legale in Piemonte; Ubi Banca è tra i primi cinque gruppi bancari nazionali. La Banca regionale europea è una delle banche più solide a livello di sistema: bilanci a posto, ottima redditività, sofferenze al minimo. Ma nel marzo 2010 la fondazione delibera la sfiducia nei confronti del presidente della banca, di cui controlla una partecipazione, e nomina al suo posto, nel consiglio di gestione del gruppo, di cui è tra i primi azionisti, il presidente del collegio sindacale. Perché? Nessuno sa spiegarlo; la business community cuneese è compatta nel deplorare la decisione. Documentate interrogazioni parlamentari, tuttora prive di risposta, descrivono scenari inquietanti, rilevati anche dalla magistratura. A legittime domande in tema di rispetto del codice etico e di gestione del patrimonio, la fondazione non ha dato risposte di merito, chiamando tutti a raccolta in difesa dell’istituzione. Di fatto, con la stessa classe dirigente del secolo scorso, che si fa nominare e rinominare dagli enti beneficiati, la fondazione si è costituita come potere autoreferenziale e sovraordinato rispetto alle istituzioni locali e ai partiti; un potere trasversale, costruito su interessi di affari che comprendono esponenti di tutti gli schieramenti. Un «groviglio armonioso» subalpino. Il cerchio si chiude e si ritorna a una prospettiva nazionale. Dov’è la vigilanza del ministero dell’Economia? Alla luce di questa e altre esperienze, ha senso che le fondazioni esercitino influenza nella governance delle banche? Si riuscirà a cambiare il rapporto politica-fondazioni-banche? Si andrà oltre il capitalismo relazionale? E a Cuneo la politica saprà risalire da una funzione ancillare, rispetto alla fondazione, a una riscoperta della propria dignità?