Beschreibung
Si è spostata notevolmente l’età in cui una coppia decide di far nascere il primo (e spesso unico) figlio. Ed è un figlio che nasce non per garantire ai genitori una memoria nell’inesorabile scorrere del tempo quanto piuttosto per fermarlo. Deve essere quindi un figlio perfetto, speciale, che rappresenti e renda unici e speciali anche i genitori. Paolo Sarti e Giuseppe Sparnacci, con competenza e sagacia, mettono alla berlina le invadenti manie del genitore “moderno” e i maldestri tentativi di plasmare e costruire un improbabile successo futuro del figlio fin dalla più tenera età. Sforzi regolarmente destinati al fallimento o all’infelicità del piccolo. In una carrellata bizzarra e tragicomica troviamo genitori che si affidano a test obsoleti per calcolare il grado di intelligenza del figlio senza capire la natura multiforme e relazionale dell’intelligenza stessa; genitori che pretendono di creare un rapporto con il figlio fin dalla fase gestazionale in una dimensione inconcepibile per un feto; genitori che considerano la nascita un evento traumatico e pianificano il parto con la speranza di “proteggere” il figlio. Fino alla supponenza di chi sovraccarica di aspettative il proprio figlio fin nella scelta di un nome che distingua dal “gruppo”, di giochi pedagogicamente studiati per accrescere le sue capacità intellettive (laddove il gioco serve al bambino soprattutto per consolidare la sua relazione con il mondo e con se stesso), di insegnanti “adatti” (fino al fenomeno quanto meno discutibile dell’homeschooling). In una spirale che porta a considerare speciali e “tosti” figli in realtà educati non correttamente, la cui indomabilità non è altro che il frutto del mancato confronto con le frustrazioni, i limiti e le difficoltà (in poche parole, la vita), da cui i genitori li hanno voluti tenere separati.