Beschreibung
«La capacità di competere delle nostre aziende dovrà fondarsi sempre più su innovazione e qualità dei prodotti. Occorre saper fare cose nuove o fare in modo nuovo cose tradizionali. E soprattutto occorre sfruttare il “vantaggio dell’attaccante”: vedere cosa fanno i migliori, per copiarne politiche e management. Prima di inventare cose nuove, conviene cercare di seguire gli altri con saggezza».
In tempi di crisi economica, la discussione sulla ricerca scientifica langue. Eppure niente come la ricerca può rilanciare l’economia sul lungo periodo, conseguendo un miglioramento strutturale e duraturo: il modello dello «sviluppo senza ricerca», su cui si è basato prevalentemente il nostro paese nel passato, ha perso ormai validità. È su questi temi che riflette Lucio Bianco, insieme a Paolo D’Anselmi, con uno sguardo focalizzato sul contesto attuale della ricerca in Italia e nel mondo, attraverso un confronto dettagliato con alcuni paesi che è bene tenere sotto osservazione: questi costituiscono modelli vincenti, da seguire e fare nostri, tenendo conto non solo delle debolezze, ma anche dei tanti punti di forza di cui disponiamo. Ne emerge un quadro sorprendente, che ribalta diversi luoghi comuni – tra tutti quello della cosiddetta «fuga dei cervelli», che si rivela fenomeno mediatico più che specchio veritiero della situazione italiana – e consente di cogliere gli elementi da salvare e quelli su cui intervenire. Dall’analisi scaturisce una serie di proposte operative, anche eterodosse, rivolte alla politica e alla stessa comunità scientifica. Sono scelte chiare, come osserva Giuseppe De Rita nella Prefazione, «volte a prendere per mano un sistema piccolo e gracile e farlo crescere a livello di media dimensione europea»: rafforzare il legame tra formazione e attività di ricerca; garantire all’università finanziamenti adeguati; liberare il Cnr dalle recenti riforme «vessatorie», restituendo invece la gestione della ricerca alla comunità scientifica; sviluppare iniziative aperte all’esterno e alla presenza di enti pubblici e privati; incentivare la ricerca industriale; promuovere una ricerca «non strumentale» e orientarla di nuovo verso obiettivi di interesse collettivo, imparando dai successi del passato. La ricerca scientifica sposta la frontiera delle conoscenze di un paese: per questo non si può prescindere da essa per perseguire lo sviluppo economico, per questo è necessaria. Per questo, ancora, la ricerca è una strada obbligata, se non si vuole rimanere indietro per sempre.
Biografische Notizen
Lucio Bianco, ingegnere, professore ordinario di Ricerca operativa all’Università di Roma «Tor Vergata», direttore del dipartimento di Ingegneria dell’impresa della suddetta università dal 2004 al 2010, attualmente in pensione, ha iniziato la sua carriera scientifica nel Cnr di cui è stato ricercatore, membro dei Comitati nazionali di consulenza, direttore dell’Istituto di analisi dei sistemi e informatica, direttore del Progetto finalizzato Trasporti e infine presidente dal 1997 al 2003. È autore di circa centocinquanta pubblicazioni scientifiche.
Paolo D’Anselmi lavora come consulente aziendale e politico dal 1981, in Italia e all’estero. Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo: Il barbiere di Stalin. Critica del lavoro (ir)responsabile (Università Bocconi Editore, 2008), SMEs as the Unknown Stakeholder. Entrepreneurship in the Political Arena (Palgrave Macmillan, 2013), Public Management as Corporate Social Responsibility. The Economic Bottom Line of Government (Springer, 2015), Unknown Values and Stakeholders. The Pro-Business Outcome and the Role of Competition (Palgrave Macmillan, 2016, 2a ed.).