Beschreibung
«In una fase di profonda crisi internazionale, in Italia manca una visione strategica in grado di sostenere la parte di sistema produttivo più sana, quella che quotidianamente cerca di innovare e di crescere. Se si perdessero parti importanti della nostra cultura produttiva, in attesa di grandi riforme di là da venire, gli effetti potrebbero essere gravi e non facilmente reversibili. La tesi che qui si sostiene è che una politica pubblica in questo campo è possibile, sia pure passando attraverso un bagno di umiltà, discutendo e analizzando risorse, obiettivi, strumenti e processi nei loro dettagli operativi e non solo nei principi generali». Siamo sicuri che il sistema industriale italiano corrisponda all’immagine che ci viene continuamente proposta? E, soprattutto, siamo sicuri di come dovrebbe essere, per funzionare al meglio? Di certo, tutti si affannano a desiderare il «sistema paese» in un certo modo: con molte grandi imprese, con settori high tech, con specializzazioni di avanguardia, con grandi aperture ai mercati internazionali. Il fatto è che non si considera abbastanza la nostra struttura industriale per quella che è: meno avvenente, ma forse anche meno gracile di quanto si pensi; con i tanti punti di debolezza, ma anche con qualche punto di forza. I dati presentati in anteprima in questo volume costituiscono l’anticipazione e il commento di una delle più grandi indagini conoscitive sulle imprese italiane – ne sono state interpellate più di 25 000 – condotta da un folto gruppo di studiosi raccolti intorno alla Met, un centro di ricerca indipendente. I risultati sono davvero sorprendenti. I soggetti più esposti ai pericoli della crisi non sono affatto le microimprese «stagnanti», ma piuttosto proprio quelle medie imprese innovative che riempiono i sogni dei nostri analisti. Si giunge così a una prima conclusione, solo apparentemente paradossale: c’è una parte «opaca» dell’impresa italiana che è quella cui è affidata la tenuta del sistema. E si tratta anche – per ulteriore, e più forte paradosso – di quella parte che meno beneficia di politiche pubbliche. La politica industriale è, del resto, la grande assente, nel nostro paese. Tutti ne parlano, molti ne segnalano l’inefficacia, ma quasi nessuno si preoccupa di come sia quantitativamente povera, e soprattutto qualitativamente male organizzata.
Biografische Notizen
Raffaele Brancati, economista, allievo di Federico Caffè e Giorgio Fuà, presidente del centro studi Met, ha prodotto analisi e valutazioni per istituzioni nazionali e internazionali e insegnato economia industriale in molte università italiane. Autore di numerosi articoli su riviste italiane e internazionali, il suo ultimo libro per i tipi della Donzelli è Fatti in cerca di idee. Il sistema italiano delle imprese e le politiche tra desideri e realtà (2010).