Beschreibung
«Un piccolo exploit... Le avventure di un Robin Hood occitano del Trecento.»
l'Espresso - Antonella Fiori
«Un romanzo storico dalla valenza simbolica, un'opera che fa profondamente riflettere.»
Il Secolo XIX - Paola Battifora
Siamo nella prima metà del 1300: François di Bardonecchia è un nobile di montagna, un uomo vero e onesto, fedele vassallo e amico del Principe. Di ritorno da un’ambasciata per conto del Principe, scopre che questi gli ha sedotto la figlia. Per François è un’onta insopportabile: si precipita dal grande rivale, il duca di Savoia, gli svela segreti militari e si mette a capo di una rivolta. Il Delfino lo accusa di tradimento, riesce a catturarlo e lo rinchiude nel forte di Exilles. François fugge, riunisce ancora i nobili della Signoria ma viene catturato e portato in un castello del Delfinato. Il Principe ordina che la famiglia sia dispersa, espropria tutti i suoi beni e fa bruciare i suoi castelli. François riesce a evadere di nuovo e questa volta si dà alla macchia. Vivrà sulla montagna per dieci anni, continuando a coltivare la ribellione e la vendetta, ritagliandosi un territorio come fanno i lupi, cercando le tane stagionali, e ammirando da lontano questi animali che, da simbolo di paura, diventano un simbolo di fratellanza. Una storia intensa, che ha anche il pregio di essere vera: François di Bardonecchia è un personaggio storico, un uomo irriducibile che incarna la doppia anima del Medioevo, fatta di passioni e tradimenti, di crudeltà e devozione, di grandi personaggi e grandi sentimenti nello scenario estremo della natura più intatta, quella degli orsi e dei lupi. La natura ultimo rifugio, culla e custode dei valori dell’umanità.
l'Espresso - Antonella Fiori
«Un romanzo storico dalla valenza simbolica, un'opera che fa profondamente riflettere.»
Il Secolo XIX - Paola Battifora
Siamo nella prima metà del 1300: François di Bardonecchia è un nobile di montagna, un uomo vero e onesto, fedele vassallo e amico del Principe. Di ritorno da un’ambasciata per conto del Principe, scopre che questi gli ha sedotto la figlia. Per François è un’onta insopportabile: si precipita dal grande rivale, il duca di Savoia, gli svela segreti militari e si mette a capo di una rivolta. Il Delfino lo accusa di tradimento, riesce a catturarlo e lo rinchiude nel forte di Exilles. François fugge, riunisce ancora i nobili della Signoria ma viene catturato e portato in un castello del Delfinato. Il Principe ordina che la famiglia sia dispersa, espropria tutti i suoi beni e fa bruciare i suoi castelli. François riesce a evadere di nuovo e questa volta si dà alla macchia. Vivrà sulla montagna per dieci anni, continuando a coltivare la ribellione e la vendetta, ritagliandosi un territorio come fanno i lupi, cercando le tane stagionali, e ammirando da lontano questi animali che, da simbolo di paura, diventano un simbolo di fratellanza. Una storia intensa, che ha anche il pregio di essere vera: François di Bardonecchia è un personaggio storico, un uomo irriducibile che incarna la doppia anima del Medioevo, fatta di passioni e tradimenti, di crudeltà e devozione, di grandi personaggi e grandi sentimenti nello scenario estremo della natura più intatta, quella degli orsi e dei lupi. La natura ultimo rifugio, culla e custode dei valori dell’umanità.
Biografische Notizen
Carlo Grande, scrittore e giornalista torinese, lavora a La Stampa e collabora con varie testate e la Scuola Holden occupandosi di cultura e di ambiente. Per sette anni ha diretto la rivista di Italia Nostra. Ha pubblicato i racconti ecologici I cattivi elementi (Fernandel, 2000); La cavalcata selvaggia (Ponte alle Grazie, 2004); i racconti Padri (Ponte alle Grazie, 2006); Terre alte (Ponte alle Grazie, 2008). Vive e lavora a Torino.