Dalla migrazione al bio-hacking, dalle società a lignaggi al capitalismo della sorveglianza, il corpo rivela molto della società in cui si trova. La narrazione politica della corporeità ci parla di corpi in divenire: modificati, internati, medicalizzati, vestiti, violati o mercificati. Il corpo non solo è narrato, ma dal corpo stesso scaturiscono delle narrazioni che ci dicono qualcosa riguardo la politicità del corpo dell’Uomo in quanto tellurico. Il corpo che costruisce ed è costruito politicamente, nella sua telluricità può essere compreso con il riferimento a Schmitt e Marx. L’analisi del rapporto tra telluricità e narrazioni porta infine ad affermare l’esserci come atto politico.

Raffaella Sabra Palmisano si è laureata all’Università degli Studi di Trieste e ha conseguito un dottorato di ricerca in Medicina Clinica e Sperimentale e Medical Humanities con una tesi in Filosofia Politica all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Si è occupata fin dalle sue prime ricerche della questione dell’Alterità e del legame pensiero-azione dal punto di vista politico, ciò la ha portata a esplorare il concetto di corpo in diversi ambiti, dal mondo della guerra a quello delle modificazioni corporee.