Descrizione
Il libro tiene conto di come il pensiero di Hannah Arendt si inserisca a pieno titolo nell’attuale dibattito sull’idea di democrazia e sulle sue derive totalitarie. Gli autori hanno affrontato alcuni temi cruciali del pensiero arendtiano, come la sua visione della storia, intesa come evento, contingenza e imprevedibilità, e la sua concezione della politica, con la quale Arendt segnala il rischio di una riduzione del politico all’economico. Da questo punto di vista è stato necessario ricostruire i suoi rapporti con il pensiero di Karl Marx, riferimento imprescindibile sempre presente nelle tesi arendtiane, benché critiche e con il tema centrale del lavoro. Il percorso analitico prosegue nel confronto con alcune autrici come Cavarero e Butler, che permettono di approfondire alcuni argomenti quali la democrazia, la corporeità, la soggettività. Infine, il confronto costante con il pensiero di Michel Foucault per mettere in luce gli aspetti più spinosi che oggi riguardano l’idea stessa di potere e politica.
Note biografiche
Stefano Berni (Firenze, 1960) insegna filosofia e italiano presso una Università americana a Firenze. È collaboratore di "Iride". "Il Ponte", "Segni e comprensione". È autore di un romanzo filosofico, L’alchimia della ragione, Loggia de’ Lanzi, Firenze, 1994, finalista del premio inedito di letteratura Palazzo al Bosco, 1993.
Antonio Camerano (Nicosia, 1961) ex direttore delle risorse umane di una delle maggiori cooperative italiane, si è laureato in filosofia politica con il Prof. Salvatore Veca ed è stato uno fra i primi in Italia a occuparsi di etica e generazioni future. Sull’argomento ha scritto: Erranza delle etiche. Responsabilità e generazioni future (2013).